Napoli, 14 gennaio 2012 – Almeno tremila protesi del tipo “Pip” sono state impiantate in altrettante pazienti napoletane. Il dato è frutto di uno studio portato a termine dal professor Francesco D’Andrea, professore ordinario di Chirurgia Plastica e direttore della Scuola di specializzazione in Chirurgia Plastica della Seconda Università di Napoli. Le protesi sono quelle, prodotte in Francia e commercializzate anche in Italia, per cui il Ministero della Salute, ad aprile di un anno fa, predispose il ritiro dal mercato perché riempite, a partire dal 2011, con un gel di silicone diverso da quello autorizzato. I dati sono stati raccolti negli studi di numerosi chirurghi plastici napoletani che hanno ammesso di aver impiantato quel tipo di protesi. In particolare, ha denunciato il professor D’Andrea, uno studio ne avrebbe installate 1500. L’Agenzia francese di sicurezza sanitaria non ha ancora comunicato precisamente a cosa potrebbero andare incontro le pazienti portatrici di protesi “Pip”. Pertanto è consigliabile che sia chi abbia effettuato una mastoplastica additiva sia chi abbia subìto un intervento di mastectomia a seguito di un intervento per cancro, si rechi negli spazi ambulatoriali dedicati a loro. E che si trovano all’Istituto Pascale, al policlinico Sun e al Cardarelli. Fino ad ora sono state già effettuate numerose visite e, rassicurano i medici, non si è riscontrato alcun rischio rottura nelle pazienti portatrici di protesi “Pip”. Nel caso in cui si riscontrasse un problema specifico, è possibile eseguire nelle strutture pubbliche solamente la rimozione delle protesi e non anche la sostituzione. In ogni caso gli specialisti invitano, nel caso in cui si sia a conoscenza di essere portatrici di questo tipo di protesi, a recarsi dal proprio chirurgo per un controllo.
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